Decluttering, è una di quelle parole inglesi che non ha una corrispondenza vera e propria in italiano, bensì è un concetto, uno stile e, se vogliamo, una moda: “liberarsi del disordine” forse è il modo migliore per definire questo termine.
Nel vocabolario esisteva già ma si è inserito nella società come linea di pensiero solo negli ultimi anni e va oltre al solo “mettere in ordine” occasionalmente, è una filosofia di vita da adottare costantemente che parte (strano ma vero) da un funzionale mindset quotidiano alla base…
Facciamo un esempio semplice, il classico cassetto dell’armadio incasinato da riorganizzare:
prima si svuota tutto su un tavolo e si controlla quello che è presente, qui va attuato il lavoro più intricato ovvero porsi la domanda e rispondere sinceramente “cosa buttare e cosa conservare?”, ed in questo caso bisognerebbe evitare l’affermazione “mi può tornare utile!”…in situazioni del genere può aiutare partire da quella capacità razionale insita in ogni essere umano: LA CATALOGAZIONE, da pensare prima “in testa” e poi nell’effettività, mettendo (se possibile) gli oggetti in contenitori/recipienti e apponendoci davanti etichette così da ottenere un riconoscimento rapido.
Rimettendo tutto nel posto che era stato svuotato all’inizio sarebbe una buona idea porre nell’immediato elementi facilmente raggiungibile perché adoperati quotidianamente e in angoli più rientranti, ed eventualmente anche un filo angusti, quelli di rado utilizzo.
BASTEREBBERO 5 MINUTI A SETTIMANA nella pausa tra un impegno e l’altro dedicati in maniera efficiente a questo, ed inaspettatamente ci si troverà in un’altra casa…il tutto incominciando da un processo interno che può arrivare a riequilibrare la mente (ne consegue anche un organizzazione migliore sul luogo di lavoro)